Se mi chiedi: “Com’è andato il
secondo incontro di Mondrian nel Magico Mondo della Matematica?” ti rispondo:
Bene. Se poi continui a guardarmi aspettando altre spiegazioni, allora mi siedo
ed inizio a raccontare.
Come sempre, da quando ho
codificato la struttura del mio incontro, inizio con una magia. La magia di
questa volta è la più difficile, perché è una questione di velocità e
precisione e, spesso, velocità e precisione non vanno d’accordo. Quella di
questa settimana non è una magia vera e propria, è più una questione di abilità:
io a mente devo fare il calcolo di qualsiasi numero a due cifre moltiplicato
x11, più velocemente di quanto i bambini impiegano a farlo con la calcolatrice:
11x48, 11x97, 11x ecc… Ho vinto!!! Un solo errore commesso. Perché la perfezione
non piace a nessuno, ma soprattutto, perché mi sono proprio sbagliato!!!!
Mi sono spinto e ho rischiato un
po’, perché questo è il gruppo più complesso che mi sia capitato da quando ho
strutturato gli incontri di matematica creativa, soprattutto per le differenze
d’età. Dovevo catturare la loro attenzione immediatamente e visibilmente
stupirli. Obiettivo raggiunto.
Da lì, poi, si è aperto tutto un
dibattito sull’11, il più piccoli dei numeri palindromi:
“Wow! Che forza, è vero! Si può leggere da entrambe le parti!” “Si..come alcune
parole..o nomi” “Come Anna!” Il
dibattito è ormai aperto! Alla ricerca di numeri e parole palindromi. Una
bambina esclama entusiasta: “Yamamay è un palindromo!”
A mio avviso la matematica,
soprattutto con i bambini di 6-7 anni, dovrebbe essere piena di storie,
immagini, fiabe da raccontare e inventare, incontri fortuiti, magie,
trasformazioni, gioco e dialogo. E così il nostro incontro è andato avanti e
abbiamo nuovamente incontrato Mondrian, i suoi quadri, le sue composizioni, i
suoi colori primari. E, seguendo un gioco matematico, lo abbiamo cercato,
scoperto, trovato. Si, l’incontro è andato bene. Magicamente bene.
Leggi anche Con la matematica si può giocare pubblicato sul BLOG della reteteatroingioco
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